La crisi, si sa, è globale, e per questa ragione particolarmente seria. La recessione colpisce l’America e Europa, ma non risparmia l’Asia, dove anche la Cina sta raggiungendo la crescita zero, né l’America Latina. Dopo il tonfo delle borse ovunque sale la disoccupazione e crollano crescita e prezzi (di materie prime e beni). Non stupisce perciò che tutti i governi abbiano predisposto sostanziose misure a sostegno dei consumatori e delle imprese (in aggiunta a quelle per salvare le banche). Tra il 3 ed il 3,5% del PIL in Spagna, Germania e Svezia; tra l’1 ed il 2 % in Francia e Regno Unito; il 7 % nella nuova America di Obama, per arrivare al 16-18% di Giappone e Cina, finendo con lo ….0,2% in Italia e addirittura lo 0,01% in Grecia (fonte: Morgan Stanley).
La giustificazione per la “diversità” italiana (e greca) è la necessità di salvaguardare l’equilibrio di bilancio: la fuga degli investitori dal nostro debito metterebbe in ginocchio le casse dello stato portandoci dritto alla bancarotta. Ma in che misura la natura “mignon” della nostra manovra può attribuirsi ragionevolmente all’elevato debito pubblico? In realtà solo in piccola parte. Il grafico di fianco (clicca per ingrandire) mostra la situazione del debito (asse delle x) e l’entità della manovra (asse y) per 12 paesi, ognuno dei quali è identificato da un punto. Con l’eccezione del Giappone, si vede che l’entità della manovra tende a essere più bassa nei paesi in cui il peso del debito pubblico è maggiore. In media (solo 10 osservazioni, sorry), se escludiamo i paesi asiatici, un aumento di 10 punti del rapporto debito-PIL riduce l’intervento di circa 1/3 di punto (vedi secondo grafico).
Questo implica che un paese “rappresentativo” che avesse un debito pubblico pari al nostro farebbe una manovra pari allo 0,8% del PIL, cioè più di 4 volte il pacchetto predisposto dal ministro Tremonti (si collocherebbe cioè sulla retta, non sotto)! Come si spiega questa differenza? Ci sono tre possibili spiegazioni (o una combinazione tra queste): 1) la recessione in Italia è 4 volte meno grave che altrove (falso) ; 2) la manovra italiana è 4 volte più efficace che altrove (falso) ; 3) Il ministro Tremonti, già inventore della “finanza creativa”, è oggi 4 volte più “conservatore fiscale” dei suoi colleghi esteri (probabilmente vero).
(rgemonitor.con (27/1/09); lavoce.info (27/1/09))
Professore, detto inter nos, ma questa sua “regressione” è… mi consente? irricevibile: la correlazione è ZERO (guardi l’F test che ha postato su LaVoce.info), e come gli ha fatto notare qualcuno… da quei dati NON passa una retta!
Insomma, ne parli pure, scriva pure il post, ma LA PREGO! non insegni questa cosa ad una classe di econometria I!
Beh, direi che 10 osservazioni sono meglio di 0, e non potevo fare molto di più…Resta che il rapporto debito-PIL è una delle poche variabili sempre significative per spiegare la risposta della politica di bilancio al ciclo,v. http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=888172#
No, mi scusi ma non concordo: il rapporto debito-PIL può essere significativo in generale, ma in questo caso non lo è.
Non so se mi spiego: guardi la sua regressione, ha pubblicato l’output di Stata su laVoce.
La t-statistic è -1.01!
Ancora non ci sono dati, siam d’accordo, ma direi che ad ora, prendend per buona la correlazione che ha fatto, il debito/PIL NON spiega la risposta della politica di bilancio in questo caso.
Oppure, su quei dati che ha usato, il linear fit non è adatto corretto.
In ogni caso, vorrei sottolineare che non questiono la considerazione che le scuse di Tremonti siano, appunto, scuse che nascondono incapacità (come suggerisce Massimo Giannini tra i suoi commenti) o ideologia (come suggerisce lei). Quello che volevo sottolineare è che a volte nessuna pezza giustificativa empirica è meglio di una pezza sbagliata.
Il punto e` che le 10 osservazioni sono piu` che sufficienti per dire che la relazione tra debito/PIL e dimensione della misura NON e` lineare. Anche togliendo Cina e Giappone come nell’articolo.
Dato che il risultato del conto e` che NON si puo` dire che la relazione e` lineare il resto del discorso e`, scientificamente, errato.
Il mio articolo non vuole provare scientificamente un bel nulla. Lo scopo è solo di mostrare un grafico che illustra che la manovra anticrisi del governo sta parecchio molto sotto la media di quella dei paesi avanzati, anche quando si controlla per l’elevato rapporto debito PIL. Rimando al mio WP paper http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=888172 per una discussione sulle non linearità. Dalpaper si vede per i paesi emergenti che il rapporto debti PIL è significativo nello spiegre la risposta della politica fiscale alla congiuntura. Le conlcusioni sono molto simili a quelle del grafico….
Il problema e` proprio che hai mostrato un grafico che dimostra scientificamente che la manovra anticrisi del governo NON e` in relazione (lineare) con il rapporto debito/PIL.
Se non volevi “provare scientificamente un bel nulla” facevi meglio a risparmiarti il grafico. L’uso approssimativo di tecniche matematiche a sostegno delle proprie tesi e` deprecabile di per se, ma il mostrarle quando NON DANNO il risultato sperato e` ridicolo.
Se proprio si vuole fare alchimia, che almeno la si faccia con stile. Nel commento che non mi e` stato pubblicato su la voce suggerivo di dividere in gruppi un po’ piu` furbi i paesi, vedi che la relazione lineare ti viene.
Con dei “dati” (insomma!) statistici così, da quei punti ci si può far passare qualsiasi cosa, anche un cerchio o un elefante di profilo.
Se uno studente di fisica presentasse un rapporto così verrebbe invitato a ripresentarsi tra qualche mese e con qualcosa di più serio.