Se avete bisogno di un chirurgo specialista in Oncologia, andreste a farvi operare da un Massaggiatore Shiatsu? E dovendo scegliere un consulto, preferireste rivolgervi a chi ha passato la propria vita a studiare e a pubblicare le proprie ricerche sui tumori nelle grandi riviste internazionali, sottoponendosi al vaglio impietoso della comunità scientifica internazionale, o a chi vende unguenti miracolosi in TV? Per la Medicina pochi hanno dubbi.
Per l’Economia politica, invece, no: sta passando in questo paese l’idea che tutte le opinioni si equivalgano. Come per gli allenatori di calcio, gli Italiani sono tutti tecnici che possono discettare di quali sono le diagnosi economiche per curare il Paese. Si chiede spesso a chi si occupa di terrorismo internazionale o di economia dell’arte di discettare dell’Euro, che è un po’ come chiedere ad un otorino un parere sull’Alzheimer. Ma si fa molto peggio. Sei capo del Dipartimento di economia di Harvard? Insegni a Chicago o al MIT? Bene, la tua opinione vale quanto quella del collega di Pescara o dell’Università della Tuscia! Todos economistas!!!
Eppure non è tanto difficile. Basterebbe guardare su Google Scholar e si scoprirebbe, per esempio, che i partecipanti al dibattito a Servizio Pubblico di ieri sera, Boldrin e Napoleoni, non stanno proprio sullo stesso piano. I lavori di Michele Boldrin hanno 5852 citazioni, mentre quelli di Loretta Napoleoni ne hanno zero. Questo NON vuole dire che che l’uno abbia ragione e l’altra torto. Significa solo che il primo ha una reputazione internazionale e l’altra no. Bisogna saperlo. Non dirlo è pessima, pessima informazione
ps: il post, con la risposta ai numerosi commenti, prosegue qui
Ha ragione, perfettamente ragione! E dato che Boldrin ha detto cose platealmente false pure per i non addetti ai lavori, beh, a maggior ragione far sapere che un numero di citazoni non serve a nulla per farsi una reputazione è più che doveroso, necessario!
Un post non degno di una persona del suo spessore.
ognuno giudica come vuole le dichiarazioni altrui. E' bene però sapere se esse provengono da persone che hanno titolo per parlare, magari sbagliando, oppure no
caro paolo,
le racconto una storia, c'era una volta un tempo in cui le tesi non venivano dibattute per quelle che erano, ricorrendo alla prova sperimentale o matematica o all'argomentazione. per terminare una discussione bastava dire "ipse dixit" riferito (l'ipse) ad un grande filosofo greco. il suo ragionamento è pari a quello, quindi antiscientifico, antistorico, autoreferenziale. complimenti. si ricordi di aggiornare il calendario. siamo nel 2013. se vuole supportare una tesi le conviene trovare argomenti, magari supportati da dati di fatto, o numerelli, o riferimenti a letteratura scientifica.
saluti cordiali
m.
Ma non diciamo corbellerie, per favore…
Il ricorso al "principio d'autorita'" e' cosa ben diversa alla doverosa memoria riguardo alla autorevolezza (che e' altra cosa) di un autore, autorevolezza che deriva dalla conoscenza e condivisione del pensiero dell'autore da parte dei "pari grado" quanto a conoscenze e capacita' di valutazione.
Significa questo che uno "molto citato", e quindi autorevole, abbia ragione per forza? No, significa pero' che la sua competenza e' riconosciuta da chi detiene le stesse conoscenze e capacita' valutative.
Caro Manasse,l'argomento di screditare le persone quando non si sa controbattere a quello che dicono (si vedano i suoi balbettii la volta che ci siamo incrociati su la7) è indice di rara pochezza. Comunque con me casca male. Magari per diletto scrivo libri sull'economia dell'arte, cosa che in tempi più civili sarebbe stata considerata un plus invece che un minus, però lavoro nei mercati finanziari da quando avevo diciannove anni e sono stato ai più alti livelli di dirigenza in Merrill Lynch e in Deutsche Bank gestendone fra l'altro la proprietà. Il fatto che insegni Economia degli intermediari finanziari in Cattolica con qualche apprezzamento dei miei studenti è del tutto incidentale. Lei cosa ha fatto di pratico nella vita? Ha mai toccato con mano i mercati finanziari? Qualche istituzione finanziaria di un certo rilievo si è mai fidata a lasciarle in mano una bella linea da gestire? In economia la carta semplice passa, la cartamoneta viene data a chi ha dimostrato di capirci qualcosa. Mi stia bene, quando dimostrerà di saper fare qualcosa sui mercati finanziari potrà "discettare di Euro" con una qualche autorevolezza.
Grande Claudio!
In questo Paese (diventato, da secoli, "dimm_rda" in nome del "tengo famiglia") sono pochi gli uomini (e, ciò, a prescindere dalla professione) che hanno il fegato e, soprattutto, l'onestà intellettuale di dire le cose come stanno, anche in faccia (e in barba) all'establishment.
Ho studiato e mi sono laureato (con lode, per mia disgrazia) alla Bocconi 25 anni fa, ma non so cosa avrei dato per avere, come professore, uno come Alberto Bagnai (e non dei fighetti alla Jody Vender et similia, di cui manco mi ricordo il nome…probabilmente perchè ho rimosso)!!!
Averne titolo non significa dire cose corrette, probabilmente le conosce, ma dice tutt'altro. Sono tanti gli economisti venduti al liberismo da macelleria sociale, vedi Grecia, e non fate troppi distinguo; perchè anche se partite da situazioni differenti, Italia, Spagna e Francia arriveranno li' grazie anche a certi traditori dell'economia, della democrazia e della Costituzione. Che Pena
Comunque, per rispondere alla sua domanda iniziale, io mi farei operare da un chirurgo esperto, con anni e anni di operazioni sulle spalle, piuttosto che da uno che nella vita ha fatto solo ricerca e scritto paper scientifici.
Il mio punto è che esistono competenze specifiche. E che chi fa informazione ha il dovere di renderle note. Se un è un esperto di terrorismo è lecito che parli di qualsiasi cosa, ma non può essere presentato come "esperto" di qualsiasi cosa. Come esertp di terrorismo si
lei dovrebbe andare in un bar di atene insieme a boldrin a raccontare le colossali sciocchezze economiche che vendete agli italiani…(dice: non è colpa dell euro, dico ah no? e la rigidità che impedisce ai singoli Paesi di correggere il loro tasso di cambio dove la mettiamo?dice: bisogna andare avanti con l euro? dico ah si ? ancora non lo avete capito? : dentro l EZ non è possibile tornare competitivi, perchè essere competitivi vuol dire affondare ancora di più le economie vicine che sono già in crisi, e poi finire in crisi per essere tornati competitivi. vedi la germania come ha segato il ramo sul quale era seduta. dice : se ritorna la lira i salari saranno svalutati del 60%. dico: ma sei scemo? no sei solo un criminale terrorista, mi spieghi che relazione esiste tra una svalutazione e il salario?. Te lo dico io : N e s s u n a !! a meno che tu e boldrin non andiate ogni giorno in qualche supermarket di berlino a fare la spesa, allora si qualche problema con il cambio dovreste averlo. Ma chi vive in italia cosa diavolo deve temere? uno stipendio di 1000 euro diventerà di 1000 lire, un caffe che oggi paghi 1 euro, domani lo pagherai 1 lira. Hai paura che ci vorrà la carriola per fare benzina? ma la svalutazione, stupidino, la sconterai sul prezzo alla fonte non su quello finale alla pompa imbottito di accise. Anzi, tontolone, lo Stato, riacquistata la sovranità monetaria e mandati al diavolo i folli vincoli di bilancio potrebbe tranquillamente detassare notevolmente il carburante che, se la matematica non è una opinione, verrebbe a costare meno di quanto costi oggi.
Il bello di internet é che oggi tutto quello che Lei dice in tv e scrive qui o altrove resta. Sará difficile smentire tutto tra qualche anno. Ci pensi.
ottimo punto Ettore,
siamo un pò stanchi di stare a sentire econoimsti che non hanno previsto la crisi, non l'hanno capita (almeno a seguire questo posto) ma ora ci voglio dire come noi, coi nostri sacrifici dobbiamo affrontarla.
Come dice Bagnai, si dovrebbero vergognare per il discredito che gettano sulla professione, la loro piccolezza gliela perdoniamo volentieri.
bel punto Ettore,
anche perchè di economisti di palazzo che non hanno previsto la crisi, non l'hanno capita (a giudicare dal post) ma ora hanno una bella ricetta su come risolverla con i nostri sacrifici, onestamente ne abbiamo abbastanza.
Caro Borghi, mi dispiace, ma non raccolgo insulti personali. Le informazioni sulla mia attività scientifica e professionale sono disponbile in rete. Non mi interessa neppure discettare sulle sue qualifiche. Se lei gestisce dei fondi, potrei magari chiederle consiglio su come investire i miei risparmi, ma non su cosa debba fare il governo italiano in materia monetaria. Se ho bisogno di un dentista cerco un dentista. Se di un oncologo, cerco un oncologo. Mi auguro che lei faccia altrettanto.
Non raccoglie gli insulti personali, ma li semina!!!
MA CHI CREDE DI ESSERE????
Inoltre è poco informato sul campo di competenza del prof. Bagnai e su quello del prof. Boldrin. Tra l'altro il prof. Bagnai non ha mai affermato la paternità delle teorie che divulga, anzi ne cita esplicitamente e costantemente le fonti (e sono premi Nobel o economisti di fama internazionale)
Infine, se questo è il suo sommario modo di ragionare e di giudicare (ha pure sbagliato trasmissione, aha ah aha), capirà che ci sarà impossibile avere la benché minima fiducia sulla sua onestà intellettuale.
A me sembra che lei sia senza argomenti, come chi si arrampica sugli specchi per difendere le proprie menzogne.
Davvero patetico, che brutta figura!!!
La cosa più buffa è che tra i tanti autorevoli autori citati dal "collega di Pescara", c'è anche Lei, professor Manasse!
http://www2.dse.unibo.it/seminari/manasse.pdf
Quindi, o motiva in modo convincente il suo cambio di opinione o saremo costretti a credere che sia in malafede.
Per quanto riguarda il peso delle opinioni, caro Professore, in un certo senso ha ragione: è da tenere in conto dove (e soprattutto per chi) un economista lavora.
@Greta
MA E' OVVIO CHE SONO IN MALAFEDE!!!!
Naturalmente è un ragionamento che porta acqua al suo mulino. Il fatto che riceva molti commenti negativi alle sue intuizione dovrebbe farle drizzare le antenne. Io intervengo per questo motivo: credo fermamente che Boldrin menta sapendo di mentire. La sua tecnica è antica quanto efficiente: parla per slogan. E a casa arrivano più gli slogan in chiusura di un argomento, mentre il presentatore passa ad un'altra domanda rivolta ad un altro interlocutore. Sul telespettatore fa più effetto. "Ha ragione!" gli dice il cervello.
Ma non si parla della cosa fondamentale: BOLDRIN PARLA PER SLOGAN E NON PRESENTA NESSUN DATO DELL'ECONOMIA REALE, a parte i dati sul debito pubblico cattivo, certo. Ma di questo non è neanche necessario presentare nulla perché è unanimemente (purtroppo) accettato che sia cattivo grazie ai terroristi della disinformazione. Nel dibattito neanche la Napoleoni si è premunita di stampati da presentare alle telecamere e quindi non la giustifico. Ma Boldrin si munisce di personalità e attacchi personali così da fare presa sul televidente cosicché quest'ultimo non verifica le sparate dell'economista (che dice di abitare a Palma de Mallorca – tra parentesi isola completamente in mano ai tedeschi- ma non sa dei 400€ di Zapatero come credito sociale) tanto che su twitter è nato l'hashtag #boldrinate.
Lei vedo che non si discosta molto da Boldrin.
PS: Boldrin è quello che scriveva nel 2008 che la Spagna andava meglio dell'Italia perché lì la casta e quindi la corruzione non esisteva! Deve avergli portato male questa previsione alla Spagna perché da allora gli scandali per corruzione sono venuti fuori uno dopo l'altro, fino a toccare il presidente Rajoy. Mi saluti il suo amico Urdangarin, che fa rima con Boldrin. Drin drin … sveglia!
Insulti personali? Rilegga quello che ha scritto e se il riferimento a chi si occupa di "ecomomia dell'arte" che non avrebbe titolo a "discettare" di Euro e diretto a me direi che l'insulto è solo suo ed è un insulto da poveretto. Quando nel '92 la lira svalutava e tutti i bravi economisti accademici Monti in testa incitavano allo sperpero delle riserve valutarie io ero in borsa a vedere la scena in diretta. lei che cosa faceva? Era all'università della Calabria Arcavacata? E in questi anni in cui faceva il consulente dell'ABI cosa raccontava a Mussari? Come gestire bene il Monte Paschi? Mi stia bene e rifletta sulla pochezza che ha scritto. Per operare il tumore ci vuole il chirurgo, non lo scrittore.
Tra l'altro ci vuole chirurgo giusto, non quello col CV accademico molto lungo (glielo dice un chirurgo). Poi vi è una piccola differenza, il chirurgo ha una responsabilità civile, penale (e morale) per quello che fa. Non mi sembra che Milton Friedman sia mai stato punito per le conseguenze delle sue ricette per certi paesi, Nè Mario Monti, Nè Cristine Lagarde. Nè qualunque altro economista che abbia pontificato sulla pelle degli altri. Tra l'altro Boldrin nel marzo 2008 scrisse un articolo dando del catastrofista a Roubini che preconizzava una grave crisi finanziaria (sà, i subprime e tutte quelle cosette) E non mi dica caro Manasse che l'economia non è una scienza esatta (lo so benissimo), perchè coi suoi discorsi lei fa pensare di considerarle tale. Il vecchio Aristotele l'avrebbe cacciato dal Liceo, per la sua logica. Visto che siamo in un momento di crisi, si auguri di non venir mai considerato una spesa da tagliare (fosse per me la taglierei subito)
Le argomentazioni di questo post vengono facilmente smontate dalla logica. Si tratta, nello specifico, di fallacie ad autoritatem e fallacie ad hominem (http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?artid=28&op=viewarticle per uno sguardo rapido).
Una cosa è dire che sarebbe utile conoscere l'autorevolezza di una fonte, un'altra è dire che due persone non hanno la possibilità di confrontarsi alla pari perchè uno "sulla carta" è meglio dell'altro. E' una forma di paternalismo, cosa che a me personalmente fa sempre un certo ribrezzo.
Per dirla in altro modo, le conclusioni tratte in base a falli logici non possono che essere falliche.
¡Hasta pronto!
Professor Manasse che delusione!
Com'è che ha scritto? " Ma si fa molto peggio. Sei capo del Dipartimento di economia di Harvard? Insegni a Chicago o al MIT? Bene, la tua opinione vale quanto quella del collega di Pescara o dell'Università della Tuscia! Todos economistas!!!"
Come mai non ha citato ad esempio colleghi di Bologna?
Poi ho visto che Boldrin la batte 5852 a 1190.
Comunque la vera ipocrisia (SUA) è avvenuta nell'incontro TV con il professor Borghi, non ha fatto parola sugli squilibri causati dal Debito Estero, eppure qualcosina in merito insieme a Roubini l'aveva scritta.
È sa una cosa, Zingales, amico di Boldrin, nonché economista dell'università di Chicago, sull'Euro ha detto "L’aspetto criminale dei fondatori dell’Euro è che tutto questo lo sapevano, e non solo non han fatto nulla, maanzi l’hanno fatto apposta: la crisi dell’Euro di oggi era inevitabile."
Qui trova l'intera intervista
http://tagli.me/2012/12/19/1932/
Sicuramente avrà i suoi motivi e il suo tornaconto a sputtanare i suoi colleghi, ma le fregnacce hanno le gambe corte e vengono a galla.
Se quello che dice e' vero, allora perche' dalla Merlino non ha semplicemente chinato il capo alla spiegazione di Borghi sul perche' lo spread e' sceso, ma si e' invece trincerato dietro a un "non si puo' dire"? Eppure in quel particolare campo Borghi ha molte piu' credenziali di lei, sa leggere le motivazioni degli operatori del mercato dopo 20 anni di borsa, mentre lei dal suo CV non sembra abbia esperienza paragonabile al riguardo. E quindi? Non e' forse un double standard?
L'argomento mi interessa, perche' se lei avesse ragione potrei pavoneggiarmi del mio dottorato in fisica in uno dei posti piu' prestigiosi del mondo e delle mie pubblicazioni quando ho a che fare ad una conferenza con uno sfigato che non si e' mai mosso da Trento. Eppure non lo faccio, e non l'ho visto nemmeno fare ai diversi premi Nobel che ho incontrato nelle varie conferenze. Capisco e accetto il suo discorso per personaggi in cerca d'autore come Benetazzo, ma per altri colleghi mi sorprende alquanto, e' una posizione che ho visto essere presa molto di rado.
Per la serie "non conta ciò che si dice ma chi lo dice". Inutile infierire, si commenta da solo.
Nota a margine: sarò io un inguarabile romantico fuori dai tempi ma la passione per l'arte è una nota di merito, non certo motivo di cui vergognarsi.
@Nicolò Ceradini. Grazie, speravo che qualcuno se ne accorgesse. La tua non è una nota a margine: dell'articolo, il disprezzo per chi si occupa di Arte è la parte che mi ha fatto più inc..avolare.
http://www.voxeu.org/article/eurozone-crisis-it-ain-t-over-yet
Come mai Manasse in inglese scrive altre cose? Ha per caso un gemello chiuso in una qualche segreta dell'università di Bologna con su una maschera di ferro?
Mi gioco lo stipendio……………..Di Manasse o dell'orecchino con l'economista intorno,che il Manasse qui non risponde neanche morto!Ma siamo sicuri che quello che diceva che la Slovenia era un esempio di virtù,si occupi di questo?Ecco poi dobbiamo pure sentirci dire che gli italiani eccellono nell'arte della doppiezza!A maschera de fero che tajo!
vede Marco, io scrivo ciò che i risultati delle mie analisi mi suggeriscono. A volte le conclusioni portano acqua al mulino della destra. A volte a quello della sinistra. Il punto è che a me non importa un fico secco. Il tifo da stadio non fa per me, e credo facca torto anche all'intelligenza dei miei lettori
Il problema qui non è dove le sue conclusioni portino l'acqua il problema è che sembra che quando parla all'estero sia più libero di esprimersi di quando parla in Italia. Anzi, qui si ha la spiacevole sensazione che parli per partito preso a dispetto di qualcuno e a favore di qualcun altro e questo, scusi se mi permetto, non fa torto all'intelligenza dei suoi lettori, ma prima di tutto alla sua. Le faccio una domanda… Cosa ne pensa ad esempio della dichiarazione del responsabile economico del PD Stefano Fassina riguardo alla necessità, vista l'impossibilità di svalutare la moneta, di svalutare i salari reali? Crede che questo sia il metodo giusto per riequilibrare le asimmetrie dell'area €?
Veramente qui l'unico che fa il tifo da stadio è colui che si mette a fare i conti dei gol di Boldrin e della napoleoni!Che peccato,ho perso lo stipendio……Di Manasse!
Ma prof. Manasse…se una volta le sue conclusioni la portano a sostenere che l'austerità sta distruggendo l'Europa e poi successivamente afferma che ci vuole più austerità…non crede che la coerenza nell'interpretazione dei dati e nei suggerimenti di politica economica, che tanto hanno a che fare con la vita delle persone (e non coi mulini della destra o della sinistra, che ormai non si distinguono più l'uno dall'altro, vedi pude) sia d'obbligo, almeno per una persona che abbia un minimo spessore morale? Certo, si può sempre cambiare idea, ma bisogna giustificarlo teoricamente. Altrimenti più che un cambiare idea appare come un cambiare casacca…
Quindi la pregherei di rispondere alla domanda di Marco Bessi.
Gentile professore io se ho mal di denti non vado dal docente universitario di odontoiatria dell'Università di Washington, ma da mia cugina laureata in Medicina e Chirurgia a specializzata in Odontoiatria che mi cura i denti da anni. Se ho mal di testa vado, innanzitutto, dal mio medico di base, che mi conosce. Poi mi dara' consigli lui su dove andare se lo riterrà opportuno. E faccio questo non solo per motivi economici (perché il docente non me lo posso permettere), ma perchè forse il docente non e' sempre disponibile come i miei medici, forse mi fara' visitare dall'ultimo dei suoi allievi che ne sa meno del mio medico, forse sarà bravissimo a capire cosa ho ma non riuscirà a spiegarmelo o a chiedermi, perchè troppo impegnato, le informazioni che posono servire per curarmi . Io con il docente di Pescara e l'esperto di economia dell'arte mi trovo benissimo, anche perchè le loro argomentazioni (giuste o sbagliate che siano, ma si ricordi che nessuno ha la certezza di avere la verità in tasca) sono motivate con citazioni di esperti "più esperti di loro" e soprattutto sono chiare e comprensibili a (quasi) tutti.
Se ha argomentazioni per contrastarle lo faccia, ma non insulti gratuitamente.
Si ricordi che troverà sempre qualcuno che potrà contrapporsi a Lei asserendo (e magari dimostrando) di essere più esperto, più specializzato nel settore o qualcosa di simile. Certo difficilmente trovero' al Bar sport qualcuno che possa dissertare di economia con capacità ed esperienza. Ma se lo trovassi lo ascolterei anche al Bar Sport. Invece vedo che molti tecnici ed esperti (o pretesi tali) prestati alla politica stanno facendo grosse cavolate che non farebbe nemmeno uno studente di Economia (la responsabilità dela valutazione ovviamente e' tutta mia). Boldrin, inoltre, sarà espertissimo (anche se non si vede tanto), ma si comporta regolarmente in TV come un cafone (e qui contano anche le valutazioni sul piano umano). Un consiglio finale. Ho avuto grosse difficoltà ad accedere al suo blog. Da tablet non si vedono i commenti, da Chrome pure. Si rivolga ad un esperto di informatica.
Post scriptum: sono laureato in Giurisprudenza con voto di 28/30 nell'esame di Economia Politica quindi il mio post lo può tranquillamente cestinare.
D'accordo, esistono delle competenze specifiche e in economia, come in altre discipline, andrebbero rispettate. Ma proprio per questo non capisco come faccia ad usare questo argomento nel merito di Boldrin. Secondo la sua pagina wikipedia si occupa di "research in dynamic general equilibrium theory, focusing specifically on the sources of business fluctuations, growth and development, technological innovation, and intellectual property".
Mi spiega, la rilevanza delle opinioni di questo signore come studioso di politica economica, o che so, come monetarista? (.. e lasciando tra parentesi, l'arroganza, al limite della violenza, che lo contraddistingue).
A mio modesto avviso cade lei stesso nell'errore che vuole mettere in evidenza in questo post.
Mi pare che la tesi del Professor Manasse sia condivisibile, e non offende nessuno. Io faccio l'economista ma non mi occupo di questioni monetarie. Il mio percorso di carriera peró garantisce il fatto di avere studiato Macroeconomia a livello avanzato.
Il problema é che troppo spesso si usa la scena televisiva come un'arena per polli da combattimento. In questo senso né il Professor Boldrin né la Dr. Napoleoni hanno fatto un favore a loro stessi, né a noialtri telespettatori, che ci siamo subito divisi per tifoserie. Condivido l'idea di fondo che la Napoleoni non sia un'economista (che potrebbe essere anche un complimento, da un certo punto di vista), nel senso che non usa gli strumenti che caratterizzano tale professione (cosi come il chirurgo/dentista/etc usa i suoi). Ma non é un argomento che si puó usare in un dibattito a cuor leggero.
Infine, la Napoleoni mostra i suoi limiti quando parla di svalutazioni competitive: Boldrin le ha risposto piu che correttamente (parlando di perdita del potere di acquisto dei salari). Avrei aggiunto che sono state le varie svalutazioni a darci il debito pubblico che abbiamo. Non a caso, svalutazioni nel passato e debito pubblico presente sono le caratteristiche che ci fanno assomigliare alla Grecia
A parte il fatto che le svalutazioni italiane sono sempre state difensive (shock petroliferi e uscita dallo SME) mi spieghi meglio la correlazione diretta fra la svalutazione e perdita di potere d'acquisto dei salari. Non sarà mica uno di quelli svalutazione=inflazione vero? Nel tal caso sarei curioso di sapere per chi si occupa di questioni monetarie. Sa com'é un posto di lavoro al giorno d'oggi fa gola a tutti.
Perbacco qua imbrariamo finalmente qualcosa di nuovo: sono state le svalutazioni a darci il debito pubblico… Caspica. Puo' elaborare con
calma il concetto ?
Il divorzio Tesoro / Banda di Italia non c'entra nulla ovviamente, mi conferma almeno questo?
Claudio scrive: «… sono state le varie svalutazioni a darci il debito pubblico che abbiamo.»
Le svalutazioni causa del debito pubblico? Davvero?
Dal 1960 al 1980 il rapporto debito/PIL passa dal 40% al 60%, +50% in 20 anni, e dal 1981 al 1995 passa dal 60% al 120%, +100% in 14. La spesa primaria, in rapporto al PIL, passa dal 32% nel 1980 al 36% nel 2000, quindi relativamente stabile. La spesa per interessi sempre in rapporto al PIL, invece, passa dal 5% nel 1980 a fino oltre l'11% intorno al '95. Sei economista, non avrai difficoltà a verificare questi dati.
Che è successo nel 1981? Il divorzio fra Tesoro e Banca d'Italia. Il nesso è evidente. Ma se non ne sei ancora convinto, andiamo a vedere qual è l'effetto dell'inflazione sul debito pubblico in un regime di "repressione finanziaria", cioè dove la Banca Centrale è sotto il controllo della politica (più altre condizioni specificate nel seguente lavoro):
The Liquidation of Government Debt, di Carmen M. Reinhart e M. Belen Sbrancia
«… Historically, periods of high indebtedness have been associated with a rising incidence of default or restructuring of public and private debts. A subtle type of debt restructuring takes the form of "financial repression."
…
Low nominal interest rates help reduce debt servicing costs while a high incidence of negative real interest rates liquidates or erodes the real value of government debt. Thus, financial repression is most successful in liquidating debts when accompanied by a steady dose of inflation. Inflation need not take market participants entirely by surprise and, in effect, it need not be very high (by historical standards).
…
For the advanced economies in Reinhart and Sbrancia's sample, real interest rates were negative roughly half of the time during 1945-80. For the United States and the United Kingdom, their estimates of the annual liquidation of debt via negative real interest rates amounted on average to 3 to 4 percent of GDP a year. For Australia and Italy, which recorded higher inflation rates, the liquidation effect was larger (around 5 percent per annum). …»
Reinhart e Sbrancia mostrano quindi che una costante dose di inflazione (anche relativamente alta) aiuta ad abbassare (non aumentare, come tu sostieni) il debito pubblico.
ma questi sono esperti di macroeconomia?
uno che dice svalutazione uguale inflazione?
l'altro che dice che l'italia nel 92 ha svalutato del 12%?
il terzo che dice svalutazione uguale debitopubblicobrutto?
ma state scherzando??.??
Sono un perito, il che mi qualifica (modestamente) come l'ultimo degli sfigati in questo post.
So che dovrei stare zitto perchè non ho un titolo sufficiente a garantirmi la parola d'espressione, ma se potessimo fare uno strappo alla regola…
Vede che inflazione e svalutazione non siano la stessa cosa è facile da capire, sono due paroline diverse e anche i digiuni di questo intricato mondo riescono a cogliere la differenza almeno filologica.
Il fatto che ha un titolo di studi certifica solo quello che dovrebbe sapere e non quello che realmente sa. Ovviamente avrà lavorato sodo senza oliare i meccanismi dell'università italiana, fuori discussione, ma anche se così fosse questo non garantisce nè la sua abilità nel cogliere gli aspetti macroeconomici nè la sua intelligenza.
Non voglio essere offensivo, ma alle volte chi ha questi sudati pezzi di carta non coglie un fatto davvero banale: la laurea non certifica che tu sia più intelligente o più colto o più preparato di alcunchessia. Dice solo un fatto: sono preparato su tale argomento.
Con questo non voglio sminuire i laureati, lungi da me, ma almeno l'umiltà di dare una chance all'interlocutore a prescindere dal suo grado di istruzione è un atto doveroso oltre che nobile.
@Claudio "Avrei aggiunto che sono state le varie svalutazioni a darci il debito pubblico che abbiamo."
Può, se vuole, spiegarci bene questo punto? Qual è la correlazione tra svalutazione e debito pubblico? Non riesco a seguirla. Ma forse è colpa mia.
La situazione ci interessa troppo da vicino per lasciarla in mano ai soli economisti.
Con tutto il rispetto io credo nella storia, e quando una teoria economica, per quanto apprezzata o citata, fallisce miseramente quando confrontata con la risposta empirica delle ricette, può essere citata da Gesù Cristo in persona: non ci crederò.
Così diceva Boldrin nel 2008:
"Che piaccia o meno a Prodi, la Spagna è un paese più "avanzato" [….] e l'evidenza non lascia spazio a dubbi. La ragione fondamentale a mio avviso è che in Spagna la Casta non c'è, o almeno non c'è ancora."
Da una dichiarazione del genere colgo due possibili motivi per la quale l'ipercitato Boldrin può avere fatto un così evidentemente maldestro scivolone:
-L'attività (o velleità) in politica lo costringe a mentire.
-La macroeconomia non è evidentemente il campo di Boldrin.
La sua difesa d'ufficio, tra l'altro, di Boldrin a prescindere dalle imprecisioni abbastanza palesi che hanno condito la sua performance su LA7, capirà, mi crea una certa difficoltà anche a giudicare quanta autorevolezza a questo punto lei possa avere. Ma forse, chissà. sarà capace di fornire un un post più "tecnico" a supporto delle tesi che Boldrin ci offre ogni giorno durante i talk show, per salvare l'autorevolezza di entrambi.
Non mi giudichi, io sono un dilettante, forse mi offrirà lei una risposta da professionista in grado di convincermi.
Se non si hanno argomenti per smontare il ragionamento si smonta il ragionatore. In base alla sua logica dunque nemmeno Boldrin avrebbe titolo per parlare di politiche monetarie in quanto esperto di diritti d'autore, come lei dovrebbe sapere.
E' molto triste e questo la dice lunga sul conformismo e la pochezza intellettuale della classe dirigente italiana che lei splendidamente rappresenta.
Invece di parlare di oncologia dica per favore se in caso di svalutazione della moneta nazionale corrisponderebbe una perdita proporzionale di potere di acquisto acquisto dei salari. DICA PER FAVORE SE QUESTO E' VERO COME DICE BOLDRIN.
Su Boldrin (ex docente di una Universita' di provincia, e dunque in base alla sua logica meno autorevole) tra l'altro le consiglio di leggere questo:
http://www.borsaplus.com/index.php/archives/2013/01/28/michele-boldrin-ha-un-conflitto-di-interesse/
P.S.
Complimenti e' riuscito ad avere dei visitatori al suo Blog.
Voi luminari siete più autorevoli a prescindere
Con tutto il rispetto per i notevoli lavori pubblicati da Lei pubblicati, il paragone non "c(i)'azzecca".
Un chirurgo oncologo si apprezza per la capacità di …operare, cioè asportare il male.
Per la fiducia ci si può basare al più sui passati successi (non sulle ricerche fatte).
Un professore si apprezza per la capacità di …insegnare, cioè trasmettere agli altri le proprie conoscenze.
Chi sa spiegare meglio i problemi dell'economia, anche ai non addetti ai lavori, merita la massima considerazione come professore (se prima ha conseguito il titolo accademico, ovviamente).
Chi decide di affrontare il pubblico deve riuscire a farsi capire perché è quello che conta per l’uditorio (non le citazioni), altrimenti… può scegliere di non confrontarsi in quella sede e rimanere nell’accademia (senza disturbarsi, eventualmente, ad aprire blog). Nella comunicazione si raccoglie (in seguito) quello che si semina, come anche (forse) nella carriera. Ma è un campo diverso e i “giudici” sono più numerosi. Se si “cercano i voti” in democrazia valgono uno per testa.
Quanto all'autorevolezza possono valere le pubblicazioni e le citazioni, certo; ma se si tratta dei problemi comuni a tutti i cittadini (come l'Euro), il buon giornalista dovrebbe informare anche della composizione delle entrate presenti e passate dell'"autorevole" intervistato.
Con la speranza di essere stato chiaro nella critica, rispettosamente saluto.
Le racconto una storia.
Una storia semplice, classico conflitto padre figlio.
Un figlio nato nel 71, cresciuto in una bella famiglia di emigranti, operai, in svizzera.
Il figlio, grazie al lavoro dei genitori, si iscrive al politecnico di torino.
Frequenta i corsi, si applica, supera i primi esami.
Arrivano gli esami di economia, perchè il figlio, ha scelto un orientamento con un paio di esami di economia.
Il padre è un "vero" padre di sinistra. Il figlio si entusiasma con i classici argomenti a favore del mercato libero, la mano invisibile di Adam Smith e stronzate simili.
Discussioni accese, a pranzo, con il padre, licenza di scuola media + corso professionale di operaio specializzato, sul ruolo dello stato nelle decisioni di politica economica.
Il figlio è arrogante, ha studiato, è convinto che le decisioni del singolo, per ottenere il suo massimo profitto, contribuiranno a massimizzare il benessere collettivo: quindi niente vincoli, mercato libero, .. discussioni accese.
Ti chiedo scusa, papà, perchè solo dopo tanti anni mi sono svegliato e reso conto delle gran minchiate che mi hanno insegnato all' UNIVERSITA'.
Il figlio si è laureato.
Il padre, per fortuna, è rientrato in italia con una pensione maturata in svizzera.
Mio padre, oggi, mi ha convinto a votare contro l'asse Monti – Bersani.
Morale per non dilungarmi oltre:
I nostri titoli di carta non servono neanche a pulirci il culo.
Cordialmente.
Ivan Saracino
Non ti preoccupare,le persone intelligenti sono quelle che riescono a riconoscere i propri errori. Nel caso specifico sei in buona compagnia, anche Richard Posner ha detto di essersi sbagliato (1), e non è il solo,anche Bill Clinton ha chiesto scusa per avere mandato in pensione “Glass Steagall Act” Legge emanata il 01/01/1934, quattro anni dopo la Grande Depressione del 29 che imponeva alle banche di separare societariamente e proprietariamente le attività di gestione del risparmio da quelle speculative. Questa legge è durata fino al 1999 anno in cui Bill Clinton la abolì poco prima della fine del suo mandato.
E i risultati di questa scelta sono sotto gli occhi di tutti visto che ne paghiamo le conseguenze.
Solo in Italia chi si sbaglia non chiede mai scusa e fa carriera…..
1) http://www.criticasociale.net/index.php?&function=editoriale_page&id=0000277
Non che ce facciamo molto delle scuse di Clinton, Domenico.
Se devo dire la verità provo una certa repulsione per i pentiti, specialmente quando sapevano benissimo cosa stavano facendo, perché lo stavano facendo, quanto gli fruttava farlo e quando le lacrime che piangono sono di coccodrillo.
Se uno qualsiasi del PUD€ (cioè tutti i nostri politici con economisti lacchè al seguito), quando ("quando", non "se" signor Manasse) cadrà l'euro, si dicesse pentito per averci messo in questa situazione (in modo anti-democratico) e chiedesse scusa a tutti gli italiani (per riciclarsi), tu gli crederesti?
IO NO.
Un post, o meglio un pestaggio, indegno della sua reputazione, a cominciare dal fatto che evidentemente non ha neppure visto la trasmissione che si chiama "Piazza pulita" e non "Servizio Pubblico".
Con tutte le sue pubblicazioni, si ritiene però in diritto di, anzi "titolato" per, parlare liberamente di quello che non conosce insultando gratuitamente i suoi colleghi.
Non serve altro per sapere perché è in sintonia con Boldrin, un cafone e un ignorante (o uno in mala fede) come è evidente a tutti quelli che hanno visto la puntata di "Piazza Pulita".
In linea teorica ha ragione, non si possono mettere sullo stesso piano persone diversamente acculturate. Bene. Che facciamo, allora?..togliamo la facoltà di parola a chi non ha almeno 1 pubblicazione internazionale?
No. Si analizzano i contenuti. Giusto? E allora, analizzando ciò che ha sostenuto l'altra sera M.Boldrin, sono evidenti le menzogne dei dati sui quali ha basato i suoi (rozzi) ragionamenti. Ripeto, menzogne sui dati.
Pacatamente, …per esperienza di vita, chi si comporta così è in malafede, vuole condizionare le opinioni altrui non avendo migliori argomenti.
Si da il caso che la materia non fosse banale, in quanto l'analisi economica è fondamentale in questo specifico momento storico.
Chi si comporta così non può avere A PRESCINDERE (da tutte le pubblicazioni che si vuole) nessuna voce in capitolo. Così come chi lo sostiene.
Saluti.
In effetti il paragone è singolarmente "eccentrico". Diciamo non proprio "razonale".
Un professore non è un allenatore di calcio, cioè un tecnico che "gioca" la partita. Ma solo un osservatore teorico. Insomma, il paragone sarebbe stato più corretto, sul piano logico, tra tifosi da bar e giornalisti "espertoni" che commentano in tv.
Esattamente come nel calcio, i professori criticano indicando come "avrebbe dovuto giocarsi" la partita che…non hanno mai giocato.
E' pure vero. tuttavia, che gi economisti hanno un'influenza determinante sulle ideologie che seguono le politiche fiscali governative e, in questo, divenendo allenatori "indiretti" (per lo più, ma talvolta "diretti"), possono vantare un record fantastico nella loro schiacciante maggioranza (che infatti è denominata "mainstream"). Aver inanellato una serie negativa di risultati che hanno portato, invariabilmente, alla retrocessione dei rispettivi Stati "consulenziati".
Insomma, se un professorone di medicina registrasse sistematicamente decessi in sala operatoria(e ne ho visti), il titolo accademico altisonante non consiglierebbe un "operatore razionale" di avere "aspettative razionali" di rivogersi a lui per "guarire".
Ah già, però, dimenticavo: le aspettative razionali servono a condizionare i comportamenti altrui, nei modelli dei professori(oni).
Quindi, un professorone consiglierebbe sempre – agli altri- di andare a farsi operare dal professorone con alto grado di insuccessi operatori. Vuoi mettere quanto ha diritto di capirci qualcosa il paziente o un chirurgo non del Massachussets e non professorone?
Rimanendo in tema di consulenze, il paragone riacquista un senso se diretto al Governo (ma anche, più in generale alle Istituzioni), quale soggetto destinatario, o meglio richiedente, i pareri.
Ma siamo di fronte ad un "malato" che non vuole saperne di riconoscere il proprio male: il deficit di democraticità nel quale si determinano le decisioni economiche. Di conseguenza si scegli i dottori che propongono cure palliative.
Da qui la necessità di mettere a conoscenza del vero male tutto il parentado, la collettività, per "costringere" il malato a farsi asportare il male dal chirurgo.
Superata questa fase ognuno può ritornare a fare il suo "mestiere".
A mio modestissimo parere attualmente se non si vuole buttare dalla finestra il potere che in democrazia appartiene ad ogni cittadino – il voto – occorre formarsi un'opinione in questa materia. E' faticoso, dispendioso e spesso porta ad eccessi da stadio che naturalmente sarebbe meglio evitare, ma sempre meglio così che il disinteresse. La democrazia è faticosa. Di conseguenza considero il Suo un passaggio lievemente impreciso.
incredibile,
se persino io, che mi interesso di economia da poco piu' di un anno,
capisco che lei, il sig. blodrin e tanti altri venduti come lei a non si sa quale committente,
state raccontando una montagna di balle spaziali e riesco ad accorgermene,
forse dovreste riunirvi tutti insieme e studiare una nuova strategia
siete fortunati a non essere ancora troppo riconoscibili,
ma se fossi in voi non mi presenterei comunque in spazi aperti a parlare del sogno dell'euro con troppe persone che ascoltano senza sufficiente protezione intorno
Ho letto con estremo piacere i commenti dei lettori.
Signor Manasse gli italiani si stanno svegliando: il tempo dei lacchè è finito!
Siete scaduti, marci, rancidi… Finirete nella pattumiera della storia come meritate (e nessuno vi rimpiangerà).
iniziamo con il dire…sempre per fare corretta informazione…che il prof. Manasse non ha guardato la trasmissione…infatti a Servizio Pubblico non c'è stato nessun dibattito tra la Napoleoni e Boldrin…..la trasmissione era Piazza Pulita!!
Grazie per la precisazione, confondo sempre i titoli delle due trasmissioni, però la trasmissione l'ho vista le assicuro.
Manasse dovrebbe vergognarsi dell'opera di disinformazione diabolicamente portata avanti da quelli come lei.
Non è da tutti ottenere un simile plauso sul proprio blog.
Complimenti prof. Manasse lei c'è riuscito in pieno.
Le opinioni si equivalgono perchè i libri dove ha studiato il Professor Bagnai e quelli dove ha studiato il professor Boldrin sono identici, quindi non si capisce perchè le opinioni di uno dovrebbero essere migliori di un altro. Scusi poi lei dice che "Se avete bisogno di un chirurgo specialista in Oncologia, andreste a farvi operare da un Massaggiatore Shiatsu?" Lo specialista in oncologia è un medico il massaggiatore shiatsu no, quindi non mi sembra un esempio calzante dato che Bagnai e Boldrin sono tutte e due laureati in economia. Seguo il professor Bagnai perchè nel suo blog ha messo a disposizione le sue conoscenze con testi professionali, esaurienti e brillanti. Il professor Boldrin l'ho visto una volta su RAI due alla trasmissione Ultima Parola e devo dire che sprizza arroganza da tutti i pori, ha trattato in modo indegno don Gallo, se questi sono i modi e soprattutto i contenuti di uno che insegna ad Harvard ed ha 5852 citazioni allora si capisce perchè il mondo va così male. Parliamoci chiaro a certi livelli si sa benissimo perchè ci troviamo in questo disastro, se non si vuole dire la verità è perche si ha paura di perdere il potere raggiunto QUESTA E' PESSIMA INFORMAZIONE.
"Se avete bisogno di un chirurgo specialista in Oncologia, andreste a farvi operare da un Massaggiatore Shiatsu?"
Una frase provocatoria, ma era più efficace se al posto del massaggiatore proponeva un meccanico, perché, visto il completo fallimento nella cura dei tumori da parte della "Medicina Accademica", io Le dico, in onestà, che mi rivolgerei a un massaggiatore Shiatsu piuttosto che al "prof." Veronesi.
Per formulare il suo paradosso è caduto proprio male. L'Oncologia non è una scienza mea è stregoneria. Se almeno avesse scelto cardiologia non sarebbe caduto in tale infortunio.
Se tanto mi da tanto, passando alla scienza economica,puittosto che dar retta a uno come Boldrin mi rivolgo al mio ragioniere commercialista, che dimostra nei fatti di esser molto più attendibile e affidabile.
Cari "accademici istituzionali" a forza di gaffes non siete più credibili.
quando la scienza e la ricerca si schierano politicamente perdono i loro tratti fondamentali e diventano parascienza con un fondo umano di opportunismo personale, per quanto riguarda il curriculum dei suoi colleghi le ricordo che Einstein pur avendo formulato la straordinaria teoria della relatività fece uno scivolone e si rifiutò di accettare l'emergente meccanica quantistica per la sua aleatorietà sostenendo che "Dio non gioca a dadi" ma, come fu poi dimostrato, era in errore.
Egr. Prof. Manasse, non si disperi, anche ai più grandi campioni è capitato di fare autogol, perchè di questo secondo me si tratta. Se lei si auspica la permanenza nell'Euro, se condivide le strampalate idee di Boldrin che vorrebbe risanare la nostra economia con la vendita di beni e aziende dello stato per un valore di 200 miliardi, perchè non fa come quell'umile professore di Pescara che nel suo blog, argomenta scientificamente e/o tecnicamente la validità delle sue tesi? Non dovrebbe essere difficile per un luminare come lei. Buon lavoro.
che tristezza, sig.r Manasse…
Il nostro non contento della figura barbina che gli ha, giustamente, fatto fare Bagnai sul FQ, ha pubblicato sul suo profilo Facebook il link all'articolo del "professore di provincia", chiedendo ai quattro gatti che lo seguono se deve rispondere oppure no a Bagnai.
Ma cosa vuole rispondere ormai è tutto molto chiaro, non peggiori la sua posizione, dopo tutto ha una onorevole carriera alle sue spalle; su, non faccia altri danni.
E' stato pizzicato con le mani nella marmellata, capita a volte di essere scoperti non se la prenda!
Le persone piccole/mediocri tendono a parlare di altri individui
Le persone medie tendono a parlare di cose
Le persone grandi tendono a parlare di idee
Alla luce di questo post pare abbastanza chiaro in quale di queste categorie possiamo identificare il professor Manasse
Dunque, Boldrin ha oltre 5000 citazioni all'attivo. Molto grave. Gravissimo
Avevo già una mezza idea di scaricare il filmato della trasmissione, tradurlo in inglese e inviarlo all'Università dove Boldrin insegna.
Voglio proprio vedere come reagiscono quando scoprono che un loro docente afferma che l'uscita dall'Euro poterà gli italiani ad avere salari uguali a quelli dei cinesi.
Mi sa che lo farò.
E approfitto per chiederle se anche lei sostiene lo stesso punto di vista di Boldrin: se usciamo dall'euro gli operai guadagneranno 250 euro al mese, giusto?
Caro professore, c'e' in rete un metodo quasi infallibile per valutare se si sia colpito nel segno ed affermata qualche semplice verita': valutare la quantita' di invasati fidelizzati che replicheranno con insulti, paralogismi ed erismi a quanto espresso con limpidezza.
Quando arrivano frotte di adepti portatori di un mantra unico, si e' beccato il bersaglio grosso di una setta di pensatori (?) del fine settimana.
Saluti
Ho tentato di rispondere alle osservazioni dei lettori qui
http://paolomanasse.blogspot.it/2013/02/todos-caballerros-parte-ii.html
In genere, il post sostiene la non competenza dei critici dell'euro. Per la risposta, lascio la parola ad altri:
"Nel settembre del 1961 Robert Mundell pubblica sull'American Economic Review "Una teoria delle aree valutarie ottimali". Dieci paginette senza nemmeno una formula matematica, che avrebbero valso al loro autore il premio Nobel trentotto anni dopo. Poca spesa, molta resa. Merito di un messaggio semplice ed efficace: quando Paesi strutturalmente diversi decidono di aggiogarsi sotto una moneta unica, se sorgono problemi, come una recessione mondiale, bisogna che nel Paese in maggiori difficoltà i lavoratori accettino di farsi tagliare i salari, o magari di emigrare in cerca di lavoro. Altrimenti la moneta unica collasserà. Che è poi quello che oggi intende il presidente Monti quando dice ai sindacati: "Le sorti del Paese sono nelle vostre mani" (la Repubblica, 2012). Sottinteso: lasciatevi tagliare i salari".
La citazione è tratta da "Il tramonto dell'euro", Imprimatur editore, Reggio Emilia, 2012, p.11, di Alberto Bagnai, il "collega di Pescara".
Il teorico delle cattive conseguenze della moneta unica imposta ad aree valutarie ed economiche disarmoniche, Robert Mundell, che nel 1961 non scrisse la parola euro (moneta unica attuale con evidenti nocive conseguenze) ma che sembra aver indovinato quel futuro che è il presente, sarà, anche lui, un non-avente-sufficienti-titoli.
Ebbe un Nobel "nel ramo".
Questo commento l'ho cancellato io, era una versione con qualche errore di battitura del mio commento poco sopra. Non c'è stata alcuna censura. Non continuate a chiedermelo, grazie.
Caro dott Manasse,
ho visto per la prima volta oggi il video del suo intervento e mi domando: ….ma che le hanno fatto i congiuntivi?…perchè li odia?