Che negli Stati Uniti si lavori di più che in Europa, il 30% secondo molte stime relative alle ore lavorate, è fatto noto. Che questo sia dovuto al minor peso delle imposte sul lavoro è opinione diffusa. Un recente lavoro di Chakraborty, Holtern e Stepanchuk trova però che il nesso tra imposte e ore lavoro vale per gli uomini, ma non per le donne, dalle quali peraltro derivano le maggiori differenze nelle ore lavorate tra paesi Europei e Stati Uniti .
Le due figure qui sopra mostrano che esiste una correlazione negativa tra peso delle imposte e ore di lavoro per gli uomini, a sinistra, ma non per le donne (gli uomini ma non le donne lavorano più a lungo nei paesi dove il lavoro è meno tassato). Per le donne sembra molto più importante la differenza nei tassi di divorzio: le donne lavorano molto di più nei paesi dove si divorzia di più. Ma ciò non vale per gli uomini (figure sotto)
Gli autori danno la seguente interpretazione: le donne lavorano di più negli Stati Uniti perchè così facendo “si assicurano” contro il maggior rischio di povertà connesso alla maggiore probabilità di divorzio (nelle coppie è più frequente che sia l’uomo a guadagnare di più). Ipotesi interessante, ma gli autori dovrebbero anche valutare l’ipotesi che il nesso di causalità sia quello inverso, dal lavoro al divorzio: a) le donne divorziano di più negli Stati Uniti perchè lavorano di più, non dipendono economicamente dal partner, e quindi il divorzio non ha conseguenze gravi sul loro reddito; b) gli uomini divorziano di più dalle donne che lavorano. Oppure la frequenza di divorzio e il lavoro femminile potrebbero essere entrambe spiegate da un terzo fattore, quello “culturale”: nei paesi dove le donne sono più discriminate (sul lavoro, nei carichi famigliari) si hanno contemporaneamente meno divorzi e minor partecipazione alla forza lavoro. Questo potrebbe valere per i paesi a forte tradizione cattolica e ortodossa (Italia, Spagna, Irlanda, Grecia). Un’ ultima osservazione: gli autori guardano soprattutto alle ore di lavoro, ma le differenze principali per le donne stanno piuttosto nella decisione di partecipare alla forza di lavoro, più che nelle ore lavorate.