Il Senato, contro il parere del governo, ha ieri votato una mozione presentata dalla Lega che “impegna il governo a varare in tempi rapidi, anche attraverso l’utilizzo di strumenti normativi d’urgenza, una moratoria di 12 mesi sul gioco d’azzardo on line e sui sistemi di gioco d’azzardo elettronico in luoghi pubblici e aperti al pubblico». Il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti del PdL, ha annunciato che la mozione metterebbe a rischio oltre 6 miliardi di entrate fiscali, e che rimetterà la sua delega sul tema nelle mani del ministro.
Non conosco personalmente il Dr Giorgetti, e ignoro quali particolari competenze lo abbiano condotto ad assumere il ruolo di Viceministro dell’Economia. Wikipedia
riferisce che in passato sono state sollevate perplessità , la cui fondatezza non sono in grado di giudicare, in merito alla sua “vicinanza” con le lobbies del gioco d’azzardo.
Fatto sta che i dati riportati dall’associazione Libera e dal Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo, suggeriscono che
- il gioco d’azzardo fattura in Italia circa 103 miliardi netti di euro, 88 legali e 15
derivanti dal mercato clandestino; - questo volume d’affari genera 6,516 miliardi di entrate;
- esso riguarda 800mila giocatori dipendenti
- la spesa media in Italia e’ di 1450Euro in Italia testa l’anno in videopoker, slot machine, gratta e vinci
sale bingo;
La Gazzetta Ufficiale del 119 del 23 maggio prevede un aliquota marginale di prelievo sulle somme giocate decrescente bella base imponibile, che dal 12,6% passa al 11,6% ed al 10,6% , risultante, per il 2011 in un‘aliquota media sulle somme pari al 12,1%
E’ questo un punto molto importante: poiché la maggior parte dei costi di gestione del gioco da’azzardo ha verosimilmente natura di costo fisso, indipendente dalle somme giocate (ad esempio il costo delle slot non dipende che in minima parte dalle somme giocate) se ne deduce che i redditi che provengono dal gioco d’azzardo sono tassati in modo regressivo, cioè con aliquote marginali decrescenti all’aumentare del reddito.
Domandiamo quindi al Dr Giorgetti:
- E’ vero che il regime di imposizione prevede aliquote marginali decrescenti nel reddito delle imprese del settore? A quanto ammontano le aliquote sul reddito d’impresa applicate nel settore?
- Se è così, per quale il ragione il regime fiscale vuole incentivare l’espansione di questo settore nonostante il suo carico di “esternalità negative” (e.g.miseria umana e degrado urbano)? Non sarebbe meglio invece incentivare, chessò, il lavoro?
Il presidente del CODACONS, Rienzi sostiene che costi sociali legati al gioco
d’azzardo e alle dipendenze da gioco sfiorano quota 7 miliardi
di euro, e che un singolo giocatore patologico costa allo Stato
38mila euro annui.
- Perchè il Dr Giorgetti nelle sue dichiarazioni non fornisce informazioni anche sui costi, sanitari e sociali, legati a queste dipendenze affinché i cittadini possano farsi un’idea sul contributo di questo settore al bilancio (il contributo alla qualità della vita lo conosciamo) del paese?
- Perchè non seguire il principio liberale: “chi inquina paga”?