Ieri ero ospite della trasmissione SkyTg Economia, condotta dalla brava Sarah Varetto (foto), per un approfondimento sulla Grecia e sull’Italia. In studio con me a Milano Arrigo Sadun, il Direttore Esecutivo per l’Italia nel Board del Fondo Monetario. La cosa interessante è che Sadun, oltre che l’Italia, rappresenta nel Board anche Albania, Malta, San Marino, Timo-Leste, Portogallo e Grecia: è dunque persona “informata dei fatti” . Chiaccherando alla fine della trasmissione, Sadun mi diceva una cosa interessante circa le difficoltà incontrate dal governo greco nell’ implementare il programma di aggiustamento concordato con il Fondo e l’Unione Europea, aldilà dei problemi oggettivi di carattere economico (tassi di interesse reali molto elevati, crescita nulla o negativa). I problemi maggiori non sarebbero di ordine politico: il Parlamento ha approvato le misure di austerità proposte dal governo. Sarebbero piuttosto di carattere amministrativo: l’amministrazione pubblica pare opponga una forma di “resistenza passiva” rallentando e ostacolando l’attuazione delle misure di austerità decise dall’esecutivo (in francese di direbbe traîner le pieds, trascinare i piedi). Un’osservazione interessante direi, e, forse, un monito per l’Italia.