(english version on roubini.com)Immaginate di abitare in un grande condominio il cui regolamento stabilisca che per chiamare i pompieri in caso di incendio di un singolo appartamento, i proprietari debbano essere tutti d’accordo (votando a favore o astenendosi), compresi quelli che, il condominio, vorrebbero demolirlo per farci un parcheggio. Questo è la situazione dei “fondi salva stati” europei. Sia il fondo attuale (EFSF) sia il suo successore, lo European Stability Mechanism che partirà nel 2013, richiedono l’unanimità (ne ho discusso qui oltre due settimane fa). Il successo elettorale di Timo Soini (nella foto), leader del partito finlandese xenofobo e antieuropeo dei “Veri Finlandesi”, balzati dal 4,1 % del 2007 al 19% dei consensi, rende possibile questo scenario di democrazia esemplare:
0.19 *0.016 = 0.0031
Ovvero: Il 19% di elettori di un paese la cui popolazione (5 milioni 338mila) rappresenta l’1,6% di quella della zona Euro, ovvero circa il 3,1 per mille dell’ elettorato europeo potrebbe tenere in scacco le decisioni dell’intera area dell’Euro (quasi 330 milioni di persone). Non c’è che dire, un vero capolavoro di ingegneria istituzionale.