Documento di Economia e Finanza 2011: la Sostanza (Parte II). La Parte I (la Forma) si trova qui
Il documento contiene sia gli impegni del governo per il sentiero di consolidamento del bilancio pubblico nel periodo 2011-14, sia un programma per le riforme da presentare nell’ambito del coordinamento delle politiche a livello europeo (“Patto per l’Euro).
La Manovra di aggiustamento. La manovra è piuttosto ambiziosa e si pone l’obiettivo di portare l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche dall’attuale deficit del 4.6% ad un surplus dello 0.2% nel 2014. Mi sembra ci siano due principali problemi:
- se guardiamo al sentiero ipotizzato per l’ avanzo primario (entrate meno uscite al netto degli interessi) corretto per la componente ciclica ed al netto di misure una tantum, il peso maggiore della manovra è spostato sul futuro (Tav III.4, p22). La manovra infatti prevede un aggiustamento iniziale di +0.9 punti di PIL nel 2011 (dopo uno incremento di +0.7 punti nel 2010) seguito da un aumento di +1,1 punti nel 2012 ed +0.9 nel 2013, fino a raggiungere un surplus primario pari al 4.9% del PIL nel 2014. La logica è quella di posporre i tagli più duri per non strangolare un’economia che stenta a riprendersi ( le ottimistiche stime di crescita formulate dal governo l’anno scorso, +2% nel 2011, sono state portate al 1.1%), e di non aggravere le difficoltà politiche attuali. Il punto è che una manovra back loaded rischia di essere poco credibile: quanto verrà il momento dei tagli più duri il governo avrà di nuovo incentivo a posporli, sopratutto per l’approssimarsi delle elezioni politiche . Questo comporta il rischio di maggiori tassi di interesse sul debito, che a loro volta richiederebbero maggiori sacrifici in futuro. Il dilemma non è di facile soluzione.
- Le manovre sono fondate su previsioni alquanto ottimistiche di aumenti di entrate e riduzioni di spese. Il governo stima di reperire circa la metà di risorse necessarie (0.5, 0.7, 0.6 punti di PIL nel 2011-13, Tav.III.6 p.29) dal contrasto all’evasione, una voce quasi sempre sovra stimata. I risparmi di spesa del triennio (-0.9 , 1.1, 1.2 punti nel triennio) provengono dal DL n.78/2010 che contiene misure per la riduzione dei costi della p.a, restrizioni alla spesa farmaceutica e alle prestazioni di invalidità, e risparmi al pubblico impiego (blocco degli stipendi e delle assunzioni). E’ lecito pensare che vi saranno forti pressioni per aggirare un blocco “permanente” che potrebbe avere gravi effetti sul funzionamento dell’amministrazione pubblica (per esempio una fuga di cervelli dall’Università, al cui “rientro” il piano di riforme stanzia alcuni fondi!).
Il Piano Nazionale di Riforme(PNR). E’ un insieme che comprende misure già approvate, altre in corso di realizzazione e scatole ancora vuote. Complessivamente la stima degli oneri sul bilancio mi sembra spesso opinabile. Il PNR comprende otto temi: 1. lavoro e pensioni, 2. mercato-concorrenza-efficienza amministrativa, 3. innovazione e capitale umano, 4. sostegno alle imprese, 5.federalismo, 6.energia e ambiente, 7. infrastrutture e sviluppo, 8.contenimento della spesa pubblica. I provvedimenti (passati, presenti e futuri) sono 85, il che rende una valutazione complessiva piuttosto complicata (le misure sono però riassunte un una serie di tabelle dettagliate in Appendice). Mi limito a segnalare alcuni elementi problematici (tra parentesi indico il n. della misura).
- federalismo fiscale: (15) dopo le misure sui fabbisogni standard degli enti locali, i decreti su federalismo municipale e demaniale, l’ultimo DL sul federalismo fiscale per regioni e province, approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 marzo, sarà “a regime” solo nel 2017. Il governo stima come neutrale l’impatto sul bilancio pubblico. Mi sembra una previsione parecchio ottimistica.
- energie e ambiente: (23-24) le misure “piano nazionale per le energie rinnovabili”, già operativo, non comporterebbe oneri aggiuntivi: anche qui strano, molto strano. Il piano “energie rinnovabili” è invece ancora a “livello programatico”, (non c’è) e non ha risorse assegnate.
- mercato, concorrenza e efficienza amministrativa: (27, 29) vi compaiono misure piuttosto controverse, quali la riforma della giustizia (a costo zero, ma forse a beneficio di qualcuno), e la Banca per il Mezzogiorno (il cui impatto sul bilancio pubblico non è specificato).
- Innovazione e capitale umano: (43) in conseguenza delle leggi finanziarie del 2007 e2008 si stimano i 1650 e in 2538 i milioni risparmiati nel 2010 e 2011 sulle spese scolastiche (dunque forse si tratta di deprezzamento del capitale umano). Fortunatamente, c’è il Programma di Potenziamento Infrastrutture dell’Edilizia Scolastica (84), che prevede la costruzione di nuovi edifici, ristrutturazioni etc al fine di raggiungere i più moderni standard didattici. Per esso sono stanziati zero euro (poichè è attuabile su base volontaria dagli enti locali con il coordinamento delle Regioni). Infine, in questo capitolo di riforme (si fa per dire) compaiono anche ingenti stanziamenti per i Progetti Fregate FREMM e Medium Armoured Vehicles.
- Contenimento della Spesa Pubblica: qui infine c’è la riforma delle riforme (25), quella della tassazione, che, come noto mira a spostare l’onere della tassazione dalle imposte dirette a quelle indirette, riducendo gli effetti distorsivi sulla crescita, puntando alla semplificazione (NB: tra gli obiettivi mi sarei anche aspettato la riduzione del carico fiscale, che, almeno nella tabella riassuntiva, non è menzionata). Stato di implementazione della riforma: ” ancora non avviato”. Stato di Avanzamento: “programmatico”. Data di inizio, Data fine, Impatto sul bilancio Pubblico: le caselle è sono state lasciate in bianco…
Il che mi fa sorgere un dubbio. Il Ministero stima che il PNR farà aumentare la crescita economica di +0.4 punti all’anno nel triennio. Su che basi?