Suscitano scalpore le recenti dichiarazioni dei vertici Fiat in merito agli aiuti di stato: almeno tanto quanto le bellicose dichiarazioni Ministro dell’industria Scaloja, che dopo essere stato l’artefice entusiasta degli incentivi alla rottamazione, minaccia ora di ritirarli. Sono frutto di cattiva coscienza o di ignoranza dei principi economici di base? Quale che sia la spiegazione, è utile ricordare che un sussidio all’acquisto di auto, quale l’incentivo alla rottamazione, produce i seguenti effetti: a) aumenta il prezzo dell’ auto per i produttori (ed i loro profitti), b) riduce il prezzo per i consumatori, c) peggiora il benessere sociale, perchè gli oneri per la collettività sono maggiori dei benefici per produttori e consumatori di auto (per circa 100 milioni di euro, si veda questo mio precedente post). Quanto ai supposti effetti positivi sull’occupazione (ora davanti agli occhi di tutti), ho discusso qui le ragioni per cui è ragionevole pensare che i sussidi abbiano contribuito a ridurre l’occupazione di varie migliaia di unità. In breve, si dirotta la spesa dei consumatori da settori che utilizzano intensivamente lavoro (quelli non sovvenzionati) ad un settore (le auto) che utilizza intensivamente capitale.