(English version here) Ci sono almeno 4 ragioni che aumentano considerevolmente le probabilità che le Agenzie di Rating rivedano in peggio la loro valutazione della solvibilità (l’outlook/ rating) del debito italiano, con costi molto alti per l’economia italiana. alcune di origine interna, altre importate
- Le elezioni comunali hanno indebolito il governo e, quel che più conta, l’ala rigorista al suo interno : ne parlo qui
- L’ultimo Documento di Economia e Finanza soffriva già di scarsa credibilità perché spostava al 2013 (anno delle elezioni!) e al 2014 circa 2/3 dell’aggiustamento necessario per centrare l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014. Le dichiarazioni del Primo Ministro riportate oggi dalla stampa, suggeriscono che vi sarà una “manutenzione” di 3 miliardi nel 2011, contro i circa 15 inizialmente previsti, seguita da 5 miliardi nel 2012 e dai rimanenti 22 (per arrivare a 40) nel 2013-4. Dunque si rinviano ulteriormente al futuro, in tempo di elezioni, i tagli concordati con l’UE
- La crescita dell’economia è quasi piatta, L’Istat oggi da al 1% la crescita annuale del PIL nel peimo trimestre 2011, mentre l‘inflazione è in aumento. Il Documento di Economia e Finanza prevedeva che sarebbe scesa dal 2,3 all’1,8 nel 2014, mentre invece l’inflazione, oggi al 2.6%, sta aumentando. Questo fatto, unito all’annunciato aumento dei tassi da parte della BCE, farà verosimilmente aumentare i tassi di interesse reali sul debito pubblico. Dunque il peggioramento dei fondamentali peggiora la solvibilità del paese
- La crisi del debito europea si acuisce: si inasprisce il conflitto tra la (ragionevole) posizione tedesca favorevole ad un coinvolgimento delle banche nelle perdite, e l’opposizione della BCE ad ogni forma di ristrutturazione soft . Questo allontana la risoluzione del problema ed aumenta i rischi di contagio.
In assenza di un cambiamento delle condizioni interne ed internazionali, un dowgrade del nostro debito diventa sempre più probabile.